La cristianizzazione della Britannia Romana alla luce delle testimonianze iconografiche: i luoghi, i modi e i tempi – Prof. Braconi

Prof. Matteo Braconi dell’Università degli studi Roma Tre, Dipartimento di Studi Umanistici

I fenomeni di cristianizzazione che interessano la Britannia Romana nel corso della Tarda Antichità si verificano in modo anomalo rispetto a quelli che, nello stesso frangente cronologico, investono gli altri centri e le altre metropoli della pars occidentalis dell’Impero. Le testimonianze archeologiche della Britannia tardoantica ci parlano di un cristianesimo che sembra procedere in maniera lenta, insicura, impacciata e che stenta a trovare quelle forme di espressione monumentale che invece, soprattutto a partire dal IV secolo, contribuiscono a ridefinire l’assetto e l’aspetto delle più importanti città continentali e insulari del tempo. Allo stesso modo, anche il nuovo campionario figurativo di matrice cristiana, che si era andato a formare nel corso del III secolo e che si era diffuso in maniera capillare ed omogenea in molti centri dell’orbis, all’interno dei confini della Britannia fatica ad approdare, quasi si arresta davanti allo stretto tratto di mare che separa l’isola dal continente. Si genera, insomma, un violento corto circuito, un improvviso blackout figurativo per il quale, tanto nei manufatti di produzione locale, quanto negli oggetti di importazione, rari sono gli esempi di immagini di ispirazione cristiana, quasi del tutto assenti risultano le testimonianze iconografiche di matrice biblica, mentre talvolta si generano composizioni iconografiche anomale ed inedite, dove l’immaginario iconografico a carattere cristologico si fonde in maniera intima e inestricabile con quello della tradizione classica e profana.

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