Il passaggio dalla scuola all’università
Dopo il diploma: valutazioni personali, analisi condivise in ambienti familiari e sociali, attività di orientamento, più o meno strutturate
I dati sul profilo dei diplomati (AlmaDiploma – indagine 2019) mostrano che la maggioranza degli studenti (72,2%) è soddisfatto delle informazioni ricevute al termine delle attività di orientamento organizzate dall’istituto sui percorsi successivi di studio. Anche i dati sul gradimento degli incontri di orientamento che la nostra sede universitaria rivolge alle ultime classi delle scuole superiori della Sardegna (UNOrienta – indagine 2019) evidenziano che quasi tutti gli studenti hanno apprezzato l’attività proposta (88,1%).
Il primo grande interrogativo è se proseguire gli studi: molti lo danno per scontato, alcuni lo escludono, altri ancora cercano di capire quanto un percorso universitario rappresenti o meno un valore determinante per l’inserimento nel mercato del lavoro.
Sul territorio nazionale, alla vigilia del diploma il 61,9% dei ragazzi intende proseguire gli studi, il 10,6% intende lavorare e il 15,5% è ancora incerto sul suo futuro (AlmaDiploma – indagine 2019). In Sardegna si registrano proporzioni leggermente diverse, rispettivamente per il 51,71% guardano all’università e per il 19,93% al mondo del lavoro, mentre il 13,06% è ancora incerto (UNOrienta – indagine 2019).
Nello specifico, in Italia i diplomati che scelgono di proseguire gli studi si iscrivono all’università soprattutto poter svolgere l’attività professionale di proprio interesse, approfondire i propri interessi culturali e fare un lavoro ben retribuito.
Queste aspirazioni sembrano essere confermate dai dati sugli esiti a distanza, che raccontano come investire nella propria istruzione conviene ancora.
I laureati, infatti, godono di vantaggi occupazionali importanti rispetto ai diplomati di scuola secondaria di secondo grado durante l’arco della vita lavorativa: nel 2018, il tasso di occupazione della fascia d’età 20-64 è il 78,7% tra i laureati, rispetto al 65,7% di chi è in possesso di un diploma. Inoltre, già nel 2014, un laureato guadagnava il 38,5% in più rispetto ad un diplomato.
I vantaggi occupazionali per i laureati risultano ancora più marcati nelle fasi di crisi come quelle che il nostro Paese ha vissuto negli ultimi anni (AlmaLaurea, Indagine 2019).
I motivi della scelta
I diplomati italiani che intendono iscriversi all’università sono spinti da tre motivazioni principali:
Fonte: AlmaDiploma 2019
Scegliere il percorso universitario
Sbocchi occupazionali e insegnamenti impartiti come driver della scelta
Perché proprio quella laurea? Come si sceglie? Per il 43,4% degli studenti nella scelta di uno specifico indirizzo di studi, invece che un altro, hanno rilevanza gli aspetti culturali: l’interesse per le discipline insegnate nel corso e i fattori professionalizzanti legati agli sbocchi occupazionali (AlmaLaurea, Indagine 2019).
Nella nostra sede universitaria questi fattori motivano il 68,38% degli studenti. Tra i restanti, il 25,74 % sceglie di studiare nella sede di Oristano per i servizi offerti e le recensioni favorevoli degli ex studenti. (Consorzio UNO, Nuovi iscritti – Indagine 2019).
Quest’ultimo dato può essere importante anche per rafforzare scelte già maturate: tante informazioni arrivano dai giudizi dei laureati sul proprio percorso universitario.
Tra i laureati si rileva una generale soddisfazione per la scelta universitaria compiuta. Sono molto apprezzati il corso di studi, inteso come esperienza complessiva, e i rapporti con i docenti. Il dato nazionale riporta un minor apprezzamento per l’adeguatezza delle aule, degli spazi dedicati allo studio individuale, delle postazioni informatiche, e delle altre attrezzature per la didattica (ad esempio i laboratori). Se tornassero indietro il 70% dei laureati sceglierebbero lo stesso corso che hanno concluso, nello stesso ateneo. Solo il 2,4% dei laureati non si iscriverebbe più all’università (AlmaLaurea, Indagine 2019).
Cosa pensano i nostri laureati?
Fonte: Consorzio UNO, 1000 laureati. La loro storia, la nostra storia – Indagine 2017
Studiare all’università
Il sistema universitario si differenzia per metodologia e organizzazione da quello scolastico
Un primo cambiamento riguarda l’anno formativo, definito accademico e non più scolastico, e la divisione in semestri anziché in quadrimestri.
Anche le lezioni sono impostate diversamente: all’attività d’aula si integrano esercitazioni, visite didattiche, viaggi di studio.
Non esistono le interrogazioni o i compiti in classe pianificati dall’insegnante ma sono previsti degli esami, scritti e/o orali, a cui ci si iscrive e ci si presenta in maniera autonoma. Lo studio è, in linea generale, autogestito.
In riferimento agli esami è importante prendere confidenza con alcuni concetti fondamentali: il piano di studi, il credito (CFU , che sta per Credito Formativo Universitario) e il voto.
Nel piano di studi è riportato l’elenco delle materie da seguire, divise per anno accademico. Accanto a ogni materia è collocato un numero che indica i crediti previsti per ciascuna materia. Il credito formativo misura il carico didattico, l’impegno dello studente, ossia il numero di ore di lezione che deve frequentare per quell’insegnamento, la quantità di programma su cui deve prepararsi e lo studio individuale a casa. Risulta pertanto intuitivo che gli esami che hanno maggior numero di crediti prevedono più ore di lezione e, presumibilmente, più ore di studio.
Al Credito Formativo Universitario (CFU) corrispondono circa 25 ore di lavoro dello studente, compreso lo studio individuale. La quantità media di lavoro accademico svolto in un anno da uno studente a tempo pieno è convenzionalmente fissata in 60 CFU.
Il credito non sostituisce il voto.
Mentre il credito misura quanto “pesa” quell’esame, il voto valuta il profitto ovvero la preparazione dello studente al momento della verifica. Per superare l’esame lo studente deve raggiungere un voto minimo di 18 fino a un massimo di 30. In tutti i casi, al superamento dell’esame, indipendentemente dal voto, si acquisiscono i crediti previsti per quell’insegnamento. La votazione è importante ai fini della media finale che concorre a determinare il voto di laurea, calcolato oltre che sulla carriera anche su altri parametri come la discussione dell’elaborato finale, il totale degli anni di carriera, eventuali esperienze di studi all’estero.
Cos’è la matricola?
Allo studente universitario, all’atto della prima iscrizione, viene rilasciata una matricola, ovvero un codice numerico identificativo, necessario per lo svolgimento di tutte le pratiche (pagamento delle tasse, prenotazione degli esami etc.).
Diventerà un vero passepartout.
La matricola consente di tutelare la privacy dello studente poiché è utilizzata sugli spazi pubblici (bacheche e pagine web) in sostituzione dei suoi dati.
L’università in Italia
L’università è il livello più alto del sistema italiano di istruzione e formazione
L’istruzione universitaria, detta anche istruzione terziaria, è offerta dalle Università, istituzioni autonome che la Costituzione definisce “di alta cultura”.
Le università svolgono tre funzioni principali:
- l’attività di insegnamento, organizzando i diversi corsi nei quali è articolata l’offerta formativa di ogni ateneo;
- l’attività di ricerca scientifica e, attraverso di essa, contribuiscono alla crescita delle conoscenze;
- hanno una missione: trasformare la conoscenza prodotta dalla ricerca in conoscenza utile ai fini produttivi e in beni pubblici che incrementano il progresso e quindi il benessere della società.
Da una parte l’università è deputata all’istruzione e trasmette, quindi, delle conoscenze agli studenti che la frequentano. Questo avviene attraverso le attività svolte dai docenti, quali lezioni, seminari, esercitazioni.
Al contempo l’università si occupa di accrescere il sapere della comunità con l’attività di ricerca, affinché le conoscenze trasmesse siano sempre in continuo aggiornamento. In questa attività sono impegnati docenti e ricercatori che studiano determinati argomenti e che poi pubblicano i risultati delle proprie ricerche.
In Italia le università sono sia pubbliche che private, in totale se ne contano 96, delle quali 11 sono telematiche, cioè svolgono l’attività didattica esclusivamente online.
La più antica università italiana è l’Università di Bologna, che si chiama “Alma Mater Studiorum”. E’ stata fondata nel 1066.
In Sardegna ci sono due Università e hanno origini più recenti.
L’Università di Sassari è stata fondata nel 1562, ha attivato delle sedi staccate anche ad Alghero, Olbia, Nuoro e Oristano, con una popolazione di circa 13.000 studenti.
L’Università di Cagliari è stata fondata nel 1620, ha attivato delle sedi staccate anche a Nuoro e Oristano ed oggi conta circa 24.750 studenti.
A Oristano la sede universitaria, amministrata dal Consorzio UNO, ospita dei corsi di entrambe le Università sarde, che condividono quindi parte del proprio corpo docente con la sede gemmata. La Laurea degli studenti che hanno frequentato un corso universitario a Oristano sarà pertanto rilasciata dall’uno o dall’altro ateneo, a seconda del corso frequentato.
L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
E’ prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
Altri percorsi formativi
A conclusione della scuola secondaria di primo grado (scuola media) lo studente può scegliere di seguire, in alternativa alla scuola secondaria superiore, un percorso di istruzione e formazione professionale (leFP )
A conclusione della scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore) lo studente può scegliere di seguire, in alternativa all’università un percorso di formazione terziaria non universitaria che risponde alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche (ITS)
Il percorso di studi universitario
Laurea, laurea a ciclo unico, laurea magistrale
In Italia l’iscrizione all’Università richiede il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di un titolo equivalente.
A seguito della legge del 3+2 introdotta nel 1999 (D.M. 509), i tradizionali corsi quadriennali o quinquennali sono stati in prevalenza sostituiti da percorsi strutturati su più livelli.
Ad oggi, l’ordinamento universitario si articola in:
- primo livello: corsi di laurea triennale (3 anni), che danno il titolo di Dottore,
- secondo livello: corsi di laurea magistrale (2 anni), che conferiscono il titolo di Dottore magistrale, e master di primo livello;
- terzo livello: dottorati di ricerca (3 anni), corsi di specializzazione (2-5 anni), master di secondo livello.
Per conseguire la laurea (L) è necessario acquisire 180 CFU. Il corso di laurea di primo livello è un percorso triennale che conferisce una preparazione professionalizzante, ovvero trasferisce allo studente competenze già spendibili nel mondo del lavoro.
Dopo la laurea di primo livello il laureato può frequentare un master di primo livello (corso di perfezionamento altamente orientato a un settore d’interesse) oppure proseguire con altri due anni di formazione con il corso di laurea magistrale (LM), che portano al conseguimento della laurea di secondo livello.
Con la laurea di secondo livello, chi volesse qualificarsi ulteriormente può accedere a un master di secondo livello, a un dottorato di ricerca o a una scuola di specializzazione.
Per raggiungere la laurea, in entrambi i livelli, oltre a superare gli esami, occorre svolgere un tirocinio pratico in aziende d’interesse o in strutture dell’università.
Con la riforma del sistema universitario il tirocinio ha assunto un ruolo centrale perché oltre a rappresentare il primo vero contatto col mondo del lavoro è un’esperienza che andrà poi descritta, corredata da eventuali ricerche o lavori sperimentali, nel report finale, più noto come tesi. Questo lavoro andrà presentato e discusso davanti a una commissione di docenti che darà una valutazione dell’elaborato espressa in centodecimi con eventuale lode.
Nel sistema universitario italiano, oltre alla laurea, esistono altri i titoli di studio aventi valore legale rilasciati dalle Istituzioni autorizzate e accreditate dal Ministero: I master di primo e secondo livello, le scuole di specializzazione e i dottorati di ricerca.
Raggiunto uno qualunque di questi livelli formativi, il laureato può decidere di immettersi nel mondo del lavoro consapevole che esistono percorsi e indirizzi di studio che, più di altri, danno buone opportunità di inserimento. Con maggiori competenze si è più competitivi nel mondo del lavoro e quindi si può ambire a ruoli di maggior prestigio.
Le lauree a ciclo unico
Solo per alcuni corsi, afferenti a specifiche professioni regolamentate, è prevista la laurea a ciclo unico, per garantire una maggiore completezza ed unicità della formazione.
Tali corsi prevedono un percorso di studio di 4, 5 o 6 anni:
- Medicina e Chirurgia (6 anni)
- Odontoiatria e protesi dentaria (5 anni)
- Medicina veterinaria (5 anni)
- Farmacia e Farmacia industriale (5 anni)
- Architettura (5 anni)
- Ingegneria edile (5 anni)
- Giurisprudenza (5 anni)
- Scienze della formazione primaria (4 anni)
A Oristano non sono presenti corsi di studio a ciclo unico.
I Master
I Master anno parte della formazione universitaria e hanno la finalità di approfondimenti tematici autonomamente offerti dagli Atenei.
La durata minima è annuale e si dividono in primo e secondo livello a seconda dei destinatari a cui si rivolgono, ovvero laureati in possesso della laurea, rispettivamente, di primo e secondo livello.
Le Scuole di specializzazione
Le Scuole di specializzazione hanno l’obiettivo di fornire conoscenze e abilità per l’esercizio di attività professionali di alta qualificazione, particolarmente nel settore delle specialità mediche, cliniche e chirurgiche.
Per l’ammissione è richiesta una Laurea Magistrale e il superamento di un concorso; la durata degli studi varia da 2 a 6 anni in rapporto al settore disciplinare.
Il titolo finale rilasciato è il Diploma di Specializzazione.
I Dottorati di ricerca
I Dottorati di ricerca hanno l’obiettivo di far acquisire una corretta metodologia per la ricerca scientifica avanzata, adottano metodologie innovative e nuove tecnologie, prevedono stage all’estero e la frequenza di laboratori di ricerca.
L’ammissione richiede una Laurea Magistrale e il superamento di un concorso; la durata è di minimo 3 anni.
Link utili
Organizzazione dell’università
Un’organizzazione complessa
Le università possono adottare diverse forme organizzative: ce ne sono alcune, come l’Università di Sassari, articolate in Dipartimenti, deputati all’organizzazione di uno o più settori di ricerca scientifica omogenei per fini o per metodi, alla organizzazione delle attività didattiche e formative collegate ai predetti settori, nonché allo svolgimento delle attività di relazioni esterne, correlate o accessorie rispetto a quelle scientifiche e a quelle didattiche e formative; altre, come l’Università di Cagliari, organizza le attività didattiche attraverso le Facoltà e l’attività di ricerca scientifica attraverso i Dipartimenti.
Dipartimenti e Facoltà hanno i propri corsi di studio, che a loro volto possono articolarsi in più indirizzi di studio (curricula). A titolo esemplificativo: a Oristano il percorso in Economia e Gestione dei Servizi Turistici è uno dei quattro indirizzi di studio in cui si articola il corso di laurea in Economia e Gestione Aziendale, che fa capo alla Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche dell’Università di Cagliari; il corso in Tecnologie Viticole, Enologiche, Alimentari è articolato in due curricula, quello in Tecnologie Alimentari e quello in Viticoltura ed Enologia, e fa capo al Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari.
L’esperienza universitaria: non solo libri
Opportunità e altre esperienze
Lo studente universitario che aspira a una formazione che faccia la differenza una volta raggiunta laurea, è chiamato alla responsabilità principale dello studio, ma è importante riuscire a sfruttare al meglio tutte le opportunità che l’università propone e mette in campo durante la carriera, anche attraverso quelle attività facoltative che non influenzano direttamente l’esito di un esame ma certamente le competenze in uscita.
Infatti, oltre alla carriera studiorum, ossia le informazioni sui titoli di studio conseguiti, il mondo del lavoro dimostra di valutare nei candidati a una selezione le esperienze collaterali alla didattica che hanno necessariamente accresciuto le competenze trasversali e la professionalità in generale.
Tra le più apprezzate dalla aziende un periodo di studi all’estero, secondo i progetti di mobilità internazionale (Erasmus+, Globus, Ulisse): se ne deduce una buona conoscenza della lingua straniera, spirito di adattamento, capacità di integrazione e motivazione nel raggiungimento di obiettivi.
Ancora, i laboratori, le esercitazioni, i seminari di alta formazione che da studenti sembrano essere solo momenti che si alternano alle lezioni frontali durante la carriera universitaria, possono diventare un’arma importante per presentarsi a un colloquio, in quanto raccontano di abilità ed competenze tecniche già spendibili sul campo.
In questo modo il percorso strettamente universitario, arricchendo lo studente di occasioni di confronto e crescita, va a identificarsi man mano con un percorso di vita.
Salire su un aereo in direzione San Francisco con una proposta di tirocinio per 5 mesi nel laboratorio di Biologia Molecolare e Cellulare della UC Berkeley, in California: per un’amante della scienza come me, è un sogno
laureanda a Oristano
Studiare a Oristano
“Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza"
(A. Gramsci)
Studiare all'università
Agevolazioni per il diritto allo studio