Da Bologna la centesima diplomata alla Scuola Nesiotikà

Da Bologna la centesima diplomata alla Scuola Nesiotikà

Dall’Emilia Romagna a Oristano per frequentare la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici Nesiotikà.

Claudia Cappuccino, studentessa bolognese, diplomata questa mattina nel corso specialistico in archeologia subacquea, è la centesima iscritta al corso della Scuola di Specializzazione ad aver portato a termine il percorso. Insieme a lei altri 11 studenti, alcuni dei quali, come lei, giunti a Oristano dal resto della Penisola per frequentare i corsi al Consorzio UNO.

La Scuola di Specializzazione in Beni archeologici Nesiotikà ha celebrato in questo modo i 9 anni di attività. Nata nell’Anno Accademico 2010/2011, si è proposta sul piano nazionale e internazionale con i 4 curricula: preistorico, orientale, classico e medievale e, inoltre, con il curriculum classico relativo all’archeologia subacquea e dei paesaggi costieri.

L’obiettivo della Scuola di Specializzazione è la formazione di specialisti con un profilo professionale specifico nel settore della tutela, valorizzazione, gestione e fruizione del patrimonio culturale e archeologico inerente l’archeologia delle isole del Mediterraneo e dell’Atlantico in tutte le dimensioni cronologiche (antichità, medioevo e post-medioevo). La sua denominazione completa è, infatti, Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “NesiotikàInsulae Maris Nostri et Externi“, proprio a tracciare con maggiore evidenza gli ambiti geografici a cui si fa riferimento nel percorso formativo, ossia il Mediterraneo (le isole del Mare Nostro) e l’Atlantico della Penisola Iberica e del Marocco (i Mari esterni).

Proprio il corso specialistico in archeologia subacquea ha richiamato numerosi studenti, non solo di ambito regionale, ma anche di ambito nazionale e internazionale.

In particolare la Scuola ha accolto un 26,79% di studenti della penisola italiana e della Sicilia (16 siciliani, 2 lombardi, 2 emiliani, 2 toscani, 2 laziali, 2 campani, 1 piemontese, 1 marchigiano, 1 molisano, 1 calabrese) e un 5,36% di studenti di provenienza sia europea che asiatica (4 spagnoli, 1 greco, 1 dall’Iran).

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