La frequentazione delle catacombe a Roma nell’Alto Medioevo: riassetti monumentali, apparati decorativi e dinamiche devozionali – Prof. Braconi
Prof. Matteo Braconi dell’Università degli studi Roma Tre, Dipartimento di Studi Umanistici
Una fitta trama di studi e di ricerche contribuisce ormai a definire in maniera nitida e puntale l’orizzonte degli eventi che, nel corso della Tarda Antichità e dell’Alto Medioevo, durante – quindi – la formulazione degli assetti topografici e funzionali di una vera e propria Roma Christiana, porta i settori suburbani della città e, in prima istanza, quelli legati allo spazio funerario cristiano, a rivestire un ruolo centrale nell’ambito di questa profonda e radicale trasformazione. Le intuizioni di Giovanni Battista de Rossi, le monolitiche ricerche di Louis Reekmans, Charles Pietri e Letizia Pani Ermini, sino ad arrivare ai fondamentali lavori di analisi e di sintesi condotti a più riprese da Vincenzo Fiocchi Nicolai e da Lucrezia Spera hanno delineato i caratteri unici ed essenziali di un fenomeno, quale è quello della cristianizzazione di Roma, che per la prima volta, in maniera macroscopica, conduce ad una progressiva sintesi funzionale tra due aree, lo spazio intramuraneo e quello suburbano, tradizionalmente distinte per destinazioni d’uso. In questo specifico quadro le catacombe si inseriscono presentando una complessa parabola evolutiva, secondo la quale esse, dopo un primo momento in cui assolvono alla loro naturale funzione sepolcrale, a partire dalla seconda metà del IV secolo, lasciano intravedere i segni di una progressiva inversione di tendenza, che nel corso dell’Alto Medioevo e fino al momento delle grandi traslazioni, le porterà ad assurgere al ruolo di centri nodali delle devozione e del culto cristiano a Roma.