Inaugurazione Centro Internazionale per la Ricerca sulle Civiltà Egee
Il giorno 17 maggio 2019 a partire dalle ore 10,00 presso l’Aula consiliare del Comune di Oristano, verrà inaugurato il Centro Internazionale per la Ricerca sulle Civiltà Egee “Pierre Carlier” (C.I.R.C.E) dell’Università di Sassari ad Oristano. Il centro, nato dalla collaborazione fra l’Università degli Studi di Sassari, il Comune di Oristano e il Consorzio UNO (Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università di Sassari), ha la sua sede nel Museo Antiquarium Arborense di Oristano.
La direzione scientifica del Centro è affidata a Massimo Perna, docente dell’Ateneo di Sassari presso la Scuola di Specializzazione a Oristano e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Il Centro nasce grazie alla generosa donazione di Jean-Pierre Olivier e Frieda Vandenabeele della loro personale biblioteca e dei loro archivi, un fondo archivistico-librario di grande importanza che porterà i nomi dei due studiosi.
Il fondo conterrà innanzitutto la corrispondenza fra J.-P. Olivier e tantissimi studiosi di egeistica e in particolar modo delle scritture cretesi e cipriote dagli anni ’60 ad oggi. Vi sono conservati, inoltre, tutti i documenti preliminari che hanno portato alla realizzazione dei corpora delle scritture egee, oltre a un ricchissimo archivio fotografico, disegni, calchi etc. Per quanto riguarda la biblioteca di J.-P. Olivier, si tratta di una ricchissima collezione di volumi, riviste e off-prints, specializzata sulle scritture egee mentre quella di Frieda Vandenabeele è certamente fra le più ricche collezioni esistenti in Europa sull’archeologia cipriota. Entrambe le biblioteche presentano in comune anche le principali pubblicazioni e riviste dedicate all’archeologia minoica e micenea.
L’interesse dell’Università di Sassari alla creazione di un centro di ricerca sulle Civiltà Egee in Sardegna è dovuto non solo ai ben noti manufatti di importazione cipriota e ai famosi lingotti ox-hide di uguale provenienza, ma soprattutto alle più recenti acquisizioni nello scenario storico fra XV-XI secolo a.C., che vedono il ruolo della Sardegna sempre più compartecipe negli scambi, nelle rotte e in alcuni casi nelle vicende che riguardano Cipro, Creta e il Mediterraneo Orientale, come dimostrano i ritrovamenti di ceramiche nuragiche a Kommos (Creta) e più recentemente a Pyla-Kokkinokremos (Cipro) e da una tomba presso Antas-Fluminimaggiore dove è stato rinvenuto uno spillone in bronzo di fattura locale con una iscrizione in scrittura cipriota “classica”.
In occasione dell’inaugurazione, Athanasia Kanta, Director, 23rd Ephorate of Prehistoric and Classical Antiquities, insieme all’Archeologo Emmanouil Vrachnakis, terrà una conferenza proprio sulle ultime ricerche a Pyla-Kokkinokremos (Cipro) e sui rapporti fra questo sito cipriota e la Sardegna, alla fine dell’Età del Bronzo.
Scopo di questo centro è innanzitutto quello di accogliere studenti, dottorandi e ricercatori italiani e stranieri che vorranno passare a Oristano un periodo di studi usufruendo del patrimonio librario del centro, ma anche e soprattutto per accedere alla ricchezza dell’Archivio Olivier, che rappresenta una fonte importante per la storia delle scritture egee. A tal proposito, si lavorerà per poter disporre dal prossimo anno di un paio di borse per sostenere giovani studiosi che decideranno di consacrare un periodo di studio presso il centro.
In secondo luogo annualmente verrà organizzato un programma di seminari che studiosi, italiani e stranieri, terranno presso il centro per gli studenti della Scuola, dottorandi, ricercatori e borsisti su temi legati all’archeologia e alle scritture egee.
Il centro porterà il nome del compianto Pierre Carlier, insigne storico del mondo greco e profondo conoscitore della società micenea e, proprio seguendo uno dei suoi fondamentali insegnamenti, la disponibilità al confronto e alla collaborazione, il centro sosterrà una serie di progetti che saranno aperti a qualunque studioso italiano o straniero che avrà il piacere di partecipare con il proprio contributo.
Il centro, che ha iniziato il 1° marzo la sua attività, sostiene il progetto del corpus delle scritture cipro-minoiche, del quale è prevista la pubblicazione nella collana Incunabula Graeca. Infine, dall’inizio del nuovo anno il centro darà inizio al progetto per la realizzazione di un corpus delle cosiddette “scritture nuragiche”, che ha la finalità di raccogliere e studiare tutti gli oggetti che da un secolo a questa parte sono stati segnalati e pubblicati come supporti di una presunta iscrizione. Scopo di questo progetto è quello di smentire o al contrario confermare l’esistenza di una scrittura preistorica in Sardegna, aspetto che incredibilmente ancora oggi non è stato inquadrato scientificamente.
Il fine di questo centro è anche quello di promuovere lo studio delle civiltà egee in un momento in cui molte istituzioni in Italia e all’estero hanno rinunciato a insegnamenti e progetti di ricerca dedicati allo studio di queste prime civiltà europee, quindi in un’ottica di promozione della conoscenza, al di fuori dai confini italiani, della civiltà e dell’architettura nuragica che, come quella minoica-micenea, ha prodotto le realtà architettoniche di maggior interesse della preistoria europea.