Nesiotikà: seminari di Storia della navigazione e del commercio marittimo etrusco a cura del Prof. Marco Rendeli
Per l’insegnamento di Storia della navigazione e del commercio marittimo etrusco, tenuto dal Prof. Marco Rendeli, nelle giornate del 15 aprile del 12 maggio si terranno due seminari in collaborazione rispettivamente con Stefano Santocchini e Matteo Milletti.
Giovedì 15 aprile Stefano Santocchini tratterà dell’analisi delle relazioni fra Etruschi, Sardi e Fenici nel periodo compreso fra la tarda età Orientalizzante e l’età Classica basate sulle importazioni di materiali etruschi in Sardegna e sui modi della loro distribuzione interna. Si ipotizza l’esistenza di due mercati parzialmente autonomi e paralleli, un mercato sardo e uno fenicio, che si distinguono nettamente per gli aspetti quantitativi e qualitativi delle importazioni e per le modalità di scambio dei beni stessi. Di conseguenza verranno analizzati i vettori e le rotte marittime, così come l’oggetto degli scambi e le diverse modalità e finalità di utilizzo delle importazioni tirreniche da parte delle componenti autoctone e allogene di Sardegna.
Stefano Santocchini Gerg, laureato in Storia Antica con tesi in Etruscologia e Archeologia Italica presso l’Università di Bologna, specializzato in Archeologia presso lo stesso Ateneo e Dottore di Ricerca in Archeologia della Scuola di Dottorato Il Mediterraneo in età classica: storia e culture dell’Università di Sassari con tesi sulle relazioni fra Etruria e Sardegna. Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia dello stesso Ateneo sassarese e poi presso il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna. Ha pubblicato una monografia e diversi contributi scientifici sulle relazioni fra Etruria e Sardegna, oltre a varie pubblicazioni su Bologna, Marzabotto e l’Etruria padana.
Scarica la locandina del seminario.
Il secondo intervento, previsto per il 12 maggio, tratterà del tema “Tra Etruria e Sardegna nella prima età del Ferro: tracce e forme di mobilità sociale”.
Il tema dei rapporti tra Etruria e Sardegna nei primi secoli del I millennio a.C. vanta una consolidata tradizione di studi. Le sepolture delle genti di cultura villanoviana da un lato e i ricchi depositi votivi dei santuari sardi dall’altro hanno restituito numerose testimonianze materiali di questi contatti.
Tali testimonianze sono state spesso recepite in letteratura come indizi di mobilità umana tra le due aree, con un approccio fideistico al valore della cultura materiale quale sicuro indicatore di etnicità.
In tempi più recenti, tuttavia, l’adozione di una prospettiva “laica” nell’analisi dei contatti tra diverse culture ha permesso di restituire il tema alla sua reale complessità sociale: i diversi tipi di reperti nella loro materialità continuano ad essere naturalmente importanti veicoli di autorappresentazione anche dell’identità etnica ma devono sempre essere letti nel quadro di una scrupolosa contestualizzazione e nella considerazione della continua tensione negoziale con altri tipi di identità (genere, ruolo, classe d’età, etc.).
Nel corso del seminario si proporrà dunque un tentativo di sintesi delle principali testimonianza dei contatti tra Etruria e Sardegna e una rilettura, alla luce di quanto esposto, di alcuni dei contesti continentali e insulari di rinvenimento.
Matteo Milletti si è laureato presso la Sapienza Università di Roma, dove si è poi specializzato in Archeologia e ha conseguito un dottorato di ricerca in Etruscologia.
Nell’ambito della sua attività scientifica, si è occupato dei contatti tra l’Etruria e le grandi isole del Tirreno, della formazione protourbana delle principali città etrusche e di alcune produzioni bronzistiche di area italiana.
Ha partecipato e condotto scavi in Etruria, a Veio, Populonia, Vetulonia, Roselle e Marsiliana, in Corsica e Sardegna e, da ultimo, in Abruzzo.
Scarica la locandina del seminario.