Nesiotikà: seminari di Archeologia classica, a cura dei Proff. Alessandro Teatini e Giovanni Marginesu

Nesiotikà: seminari di Archeologia classica, a cura dei Proff. Alessandro Teatini e Giovanni Marginesu

Il 14 aprile a partire dalle ore 15:00, a cura del Prof. Alessandro Teatini, docente di Archeologia classica, e del Prof. Giovanni Marginesu, docente di Storia della navigazione e del commercio dall’Età arcaica all’Ellenismo, il Prof. Fausto Longo, docente di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana e Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Salerno, terrà un seminario su: “L’urbanistica di Poseidonia alla luce delle recenti ricerche nel santuario urbano settentrionale (Athenaion)”.

Le ricerche avviate meno di venti anni fa sui materiali in metallo recuperati nel Novecento nell’area del Tempio di Athena a Paestum, gioiello dell’architettura dorica a cavallo tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a.C., hanno fornito una tale quantità di dati nuovi e di estremo interesse (straordinari i frammenti di armi votive rinvenuti) da spingere gli archeologi dell’Università di Salerno ad avviare nuovi scavi in prossimità del tempio. Per la prima volta, dopo settanta anni, si è tornati così ad affondare il piccone nel recinto sacro di Athena dopo gli scavi estensivi effettuati da Maiuri negli anni Trenta e da Sestieri negli anni Cinquanta.
Gli scavi, non senza sorpresa, hanno rivelato una stratigrafia di grande interesse consentendo di formulare ipotesi del tutto nuove sulle prime tre generazioni di vita dei poseidoniati e fornire qualche nuovo elemento cronologico al Tempio di Athena. Nella lezione, dopo un breve quadro topografico della città, sarà illustrata la ricerca che gli archeologi hanno effettuato in archivio, in magazzino e sul campo e saranno presentati i risultati da cui emerge un nuovo quadro storico-topografico della città di Poseidonia.

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I seminari di Archeologia classica con il Prof. Teatini proseguiranno il 13 maggio con l’intervento del Professore Incaricato di Archeologia della Pontificia Università della Santa Croce di Roma, Javier Á. Domingo, che affronterà il tema su “L’architettura pubblica imperiale di Roma e la diffusione dei suoi modelli nel contesto Urbano e delle province occidentali: il Foro di Augusto, il Templum Pacis e il Claudianum”.

Nel I secolo d.C. si assiste ad un fenomeno di diffusione dei modelli architettonici imperiali di Roma nelle province occidentali, una pratica indirizzata a promuovere la comunicazione della nuova ideologia imperiale tramite il linguaggio architettonico e decorativo che trovò la favorevole accoglienza delle élite locali. Le aristocrazie provinciali, incaricate di finanziare questi progetti, colsero infatti l’occasione per mostrare la loro adesione alla casa regnante e per aumentare allo stesso tempo il loro prestigio sociale.
La più recente storia degli studi ha mostrato però come questa diffusione dei modelli imperiali non debba essere intesa come una semplice imitazione formale, ma sia in realtà una interpretazione o rilavorazione ispirata a questi prototipi, nella quale s’intrecciano caratteri Urbani, tradizioni autoctone e condizionamenti topografici. È questa circostanza che permette di spiegare la varietà formale che si verifica nei grandi complessi del culto imperiale in occidente, dove da un sostrato comune nascono soluzioni particolari non solo nelle province, ma anche nella stessa Roma in quei progetti che riprendono i modelli imperiali precedenti con una chiara volontà propagandistica (ad esempio, il Templum Pacis in rapporto al Foro di Augusto).

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